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Nakata al Bolton, l’ultimo valzer del “Bekcham del Sol Levante”

2 ' di letturaHidetoshi Nakata è una delle icone pop del mondo del calcio a cavallo tra gli anni ’90 e il nuovo millennio. Il suo provenire dal Giappone, l’essere colto, educato, raffinato, nonché di bell’aspetto, giovano senza dubbio alla sua immagine, che comunque non prescinde dai suoi piedi fatati e dalla sua mente sempre lucida. Sul campo fa meraviglie con le maglie di Perugia, Roma e Parma, quando il suo nome era indissolubilmente legato alla Serie A. In quel periodo incanta e riesce a guadagnare per cinque anni consecutivi la candidatura al Pallone d’oro. L’amore per il calcio, tuttavia, sbiadisce anno dopo anno, perché nella testa del giapponese ci sono mille passioni, nonché una voglia irrefrenabile di conoscere il mondo. Così, dopo una sfortunata parentesi in riva all’Arno con la maglia della Fiorentina, nel 2005 sbarca per la prima volta in Inghilterra, per giocare con la casacca del Bolton.

Un giapponese ad Albione

A 28 anni, la carriera di Nakata sembra prendere una piega controversa, è indiscutibile che il suo rendimento sia mano a mano calato, tuttavia in molti pensano che abbia ancora molte cartucce da sparare e di fronte a sé delle stagioni in cui poter dire la propria riconquistando un posto nell’élite del calcio internazionale. Il Bolton sembra la squadra ideale per rilanciarsi, vista l’ambizione del club e gli importanti nomi che sono arrivati alla corte di Sam Allardyce. Nessuno, però, si poteva immaginare che dentro alla mente di Nakata si annidassero così tanti demoni e tormenti, capaci di farlo disinnamorare del calcio stesso.

Il Bolton sogna, Nakata fatica

La stagione 2005/2006 è una delle più brillanti del Bolton in Premier League, ma Nakata che ha bisogno di giocare per andare ai Mondiali di calcio in Germania con la sua nazionale del Sol Levante, fatica. Il nipponico trova difficilmente spazio nell’undici titolare, specialmente perché i guai fisici e muscolari lo tormentano. Dopo la nefasta stagione in maglia viola, anche quella col Bolton non funziona. Nel campionato inglese non riesce a incidere e scenderà in campo solamente in 21 occasioni, poche volte da titolare. Nonostante tutto riesce a mettere a referto un gol, incidendo il suo nome nella storia della Premier. Alla fine dell’anno non viene confermato, ma non è un dramma perché presto la sua vita cambia.

Nuova vita dopo il Mondiale

Il Giappone esce di scena da Germania 2006 con un punto in tre partite. Nakata è il capitano e affonda con la sua nazionale. A soli 29 anni, il “Beckham del Sol Levante” stupisce tutti quanti e dice addio al calcio giocato. È una sorpresa, un professionista nel pieno dell’attività che dice basta. “Sono passati più di 20 anni da quando cominciai il mio viaggio chiamato calcio – scrive il calciatore giapponese – Non c’è stato nessun episodio né un motivo in particolare che mi ha portato a prendere questa decisione. Semplicemente sentivo che era arrivato il momento di staccarmi da questo viaggio chiamato calcio professionistico e volevo cominciare un altro viaggio che mi porti a scoprire un nuovo mondo. Tutto qui”. Da quel momento in poi Nakata scopre le bellezze della Terra, visitando l’Africa, il Sud-Est asiatico, il Sud America e ogni parte del globo. Oggi, dopo il tanto peregrinare, è diventato un imprenditore di Sakè. Una giusta conclusione per un calciatore decisamente non convenzionale.

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