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Alen Boksic, chiamatemi il bomber di una notte – Quando salvò il Middlesbrough nel 2001

3 ' di letturaFisico statuario, gran controllo, velocità nei movimenti, dribbling pazzesco, tiro potente: questo era Alen Boksic. Quando ti si presenta davanti agli occhi uno così non puoi che pensare “E’ l’attaccante ideale, quello che tutti vorrebbero nella propria squadra del cuore! Ha tutta la stoffa per essere un bomber. Segnerà caterve di gol. Esisterà un modo per fermarlo? Andrà studiato nei minimi particolari. Farà dannare le difese avversarie, questa è una certezza”. All’epoca c’era anche chi aveva azzardato un paragone con Marco Van Basten.

Ed invece il limite più grande era nella sua testa, impeccabile nell’aiuto alla squadra, anzi prezioso, ma dannatamente impreciso sotto porta. I suoi pochi gol siglati in carriera (in Premier League 22 in 68 presenze), hanno in gran parte uno stampo pregiato, diversi i pallonetti, perché a Boksic le cose semplici non sono mai piaciute, non sono mai riuscite. 

Nell’estate del 2000, Alen venne acquistato dal Middlesbourgh per circa 2,5 milioni di sterline dalla Lazio, club nel quale si era appena laureato campione d’Italia. Una somma sicuramente consistente per quei tempi. L’attaccante inizialmente non deluse, anzi addirittura segnò due reti al suo debutto, nella vittoria per 3-1 sul Coventry. “Il nuovo bomber del Boro”, ma questo si rivelò essere solamente un fuoco di paglia. 

Boksic di certo è sempre stato un tipo piuttosto fuori dalle “righe”, dichiarò di percepire 63.000 sterline a settimana. Da lì partì un tormentone in tutta l’Inghilterra “quel Boksic è il giocatore più pagato nel calcio inglese, che follia!”. Bryan Robson, il primo allenatore che ebbe quando arrivò al Boro cercò in più occasioni di smorzare queste voci con “E’ una sciocchezza totale!”. Ma nessuno, stampa compresa, riuscì a placare la situazione. 

Alen aveva un carattere molto particolare, oggi potremmo definirlo un ribelle, mai apprezzato dallo spogliatoio, quel Boksic spesso non si allenava come gli altri, se ne stava in disparte e non se ne faceva il minimo problema, mai un “scusa” rivolto ai suoi compagni. Anzi, se si stufava prendeva la sua roba e se ne andava, così, puff… sparito nel nulla come per magia. Dove? Diverse volte ha fatto la tratta Londra-Croazia, Croazia-Londra. “Nel Middlesbrough – quando c’ero io alla guida, disse Steve McClaren – nessuno cercava un trattamento speciale. Ma alla fine c’erano due serie di regole: le regole per Alen e le regole per il resto della squadra”. E questo, inevitabilmente non andò mai a genio a quel gruppo. Un giocatore indomabile, forse proprio per questo non è mai del tutto sbocciato.

Ma per una notte, Boksic si trasformò in un bomber di razza. Vi chiederete… Quando? Quando si caricò il Middlesbrough sulle spalle e riuscì, con una doppietta (roba non sua), a far restare il club in Premier League. Una salvezza acciuffata all’ultimo tuffo in un freddo marzo del 2001 quando la classifica sembrava essere glaciale, con l’incubo retrocessione ad un solo punto sotto. Alen vinse da solo quella gara contro il Newcastle, mise il primo sigillo al 27’ con un’incornata da punizione. Poi, un gol splendido, una perla messa a segno su calcio di punizione al 32’ proprio sotto la traversa dove il portiere avversario non sarebbe mai potuto arrivare. “E’ chi l’avrebbe mai immaginato che potesse tirare così da calcio piazzato?”.

L’impeccabile punizione messa a segno da Boksic contro il Newcastle

Poteva essere uno dei migliori giocatori degli anni ’90, ma per l’appunto, poteva, perchè quel giocatore sregolato non ci riuscì mai a far pace con il cervello.

LEGGI ANCHE: Middlesbrough 2003-2006: gli anni d’oro del Boro

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