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sabato 27 Luglio 2024
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West Ham grande in Europa: il trionfo in Coppa delle Coppe

4 ' di letturaI martelli di Londra stanno battendo in modo deciso e suadente, entrando nel gotha del calcio inglese come non accadeva da tantissimi anni. Il West Ham, protagonista fin qui di una stagione ben al di sopra delle aspettative, occupa attualmente la quarta posizione e vuole giocarsi fino alla fine le sue chances di qualificarsi alla prossima Champions League. Sarebbe un risultato storico per gli Hammers, che in Europa sono riusciti anche a primeggiare. Bisogna tornare agli anni ’60: al decennio in cui “il calcio è tornato a casa” e in cui i martelli dominavano sia a Londra che in Europa.

Giovani e veterani, con i martelli tatuati sul cuore

La magica stagione del West Ham che merita di essere raccontata è la 1964/65, ma per descriverla al meglio occorre fare un passo indietro. Siamo nell’annata 1962/63 e finale di FA Youth Cup vede confrontarsi West Ham e Liverpool. Un doppio confronto tiratissimo, in cui all’andata prevalgono i Reds per 3-1 mentre al ritorno gli Hammers ribaltano la situazione prevalendo per 5-2 ed aggiudicandosi il trofeo. Una conquista importante, per il presente e per il futuro del club.

Molti di quei ragazzi – da John Sisson a Peter Bennett, da Harry Redknapp a John Charles – vengono promossi in prima squadra e costituiscono l’ossatura dello splendido West Ham degli anni ’60. Naturalmente, per fare una grande squadra non bastano tanti giovani di belle speranze. Occorre fonderli a leader carismatici in grado di farli crescere e, nel West Ham di quegli anni, figure del genere non mancano. Una su tutte: il leggendario Bobby Moore, bandiera degli Hammers per 16 anni e capitano dell’Inghilterra campione del mondo del 1966.

Moore
Bobby Moore, bandiera del West Ham tra il 1958 e il 1974

Oltre a Moore, occorrono giocatori in grado di tradurre in gol la manovra della squadra e anche questi tasselli vengono messi al loro posto. Il primo da citare è Geoffrey Hurst, anch’egli simbolo del West Ham e della Nazionale inglese come Moore. Celebre la sua tripletta nella finale del ’66 con la Germania, passata alla storia per uno dei gol fantasma – realizzato proprio da lui – più contestati della storia del calcio. L’altro attaccante è John Byrne, preso nel 1962 dai cugini del Crystal Palace per 65.000 sterline (cifra mai pagata fino a quel momento in Inghilterra per un calciatore). Soldi benedetti, ripagati dal bomber con 79 gol in 156 presenze con il West Ham.

L’inizio dell’ascesa: il West Ham vince la FA Cup

Questo interessante mix tra giovani ed esperti viene affidato a Ron Greenwood, che nella stagione 1963/64 riesce a conquistare la prima FA Cup nella storia del West Ham battendo in finale il Preston North End. Non un exploit isolato, ma l’inizio di un periodo importante per i londinesi che porterà soddisfazioni ancora maggiori nella stagione successiva.

La prima arriva il 15 agosto 1964, quando il West Ham si gioca con il Liverpool il Charity Shield. L’incontro termina 2-2 e per i londinesi segnano i “gemelli del gol” Byrne e Hurst. Il trofeo viene condiviso dalla due squadre, perché all’epoca non erano previsti supplementari e rigori se l’incontro finiva in parità. Esaltato da questo trionfo seppur in condominio, il West Ham affronta la nuova stagione con un triplice obiettivo: ben figurare in First Division, onorare la FA Cup visto il successo dell’anno precedente e cercare di fare strada in Coppa delle Coppe.

West Ham
FA Cup e Charity Shield: conquiste storiche per il West Ham

La cavalcata europea degli Hammers

Si tratta della prima partecipazione per i londinesi, che non mostrano alcun timore reverenziale verso rivali più esperte in campo europeo. I primi avversari sono i belgi del Gent, battuti per 1-0 all’andata per poi pareggiare 1-1 la gara di ritorno. Agli ottavi di finale gli Hammers incorrono in maggiori sofferenze contro lo Sparta Praga, vincendo per 2-0 la gara di andata e rischiando di sciupare tutto con la sconfitta per 2-1 al ritorno. Scampato il pericolo, il cammino del West Ham prosegue battendo gli svizzeri del Losanna e gli spagnoli del Real Saragozza.

La finale di Coppa delle Coppe, che fino a qualche mese prima sembrava solo un sogno, diventa realtà. L’ultimo ostacolo è rappresentato dal Monaco 1860, reduce da una rimonta epica ai danni del Torino in semifinale. L’incontro viene giocato a Wembley: scelta che inevitabilmente sbilancia l’ambiente in favore del West Ham. Gli Hammers non vogliono lasciarsi sfuggire un’occasione simile e, con una doppietta di Alan Sealey tra il 70’ e il 72’, si aggiudicano la coppa. Un trionfo storico, che sembrava inarrivabile e che può ispirare il West Ham attuale per la conquista della zona Champions.

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