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sabato 27 Aprile 2024
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Alessandro Pistone, l’Inter, il Newcastle, l’Everton… E la piadina

2 ' di letturaLa breve carriera del difensore che dall’Inter provò a conquistare il Regno Unito senza riuscirvi. Poi il ritorno in patria, lo sbarco nel calcio minore e l’avventura imprenditoriale.

Quando panchinò Roberto Carlos…

Alessandro Pistone il primo grande salto della sua carriera lo fa nel ’97. Dal L.R: Vicenza all’Inter di Roy Hodgosn per 1,5 miliardi di lire. Non certo noccioline, ma per un giocatore che l’anno prima aveva alzato la coppa dell’Europeo Under 21 un investimento da non sottovalutare per il clan nerazzurro. A fare le spese di quest’investimento è niente meno che Roberto Carlos. Hodgson infatti gli preferirebbe Pistone, sicché a fine stagione il brasiliano si accasa al Real Madrid, mentre il terzino milanese macina presenze e chilometri sulla fascia sinistra dell’Inter. Dopo la seconda stagione in nerazzurro arriva alla guida del club il tecnico Gigi Simoni, che sembra volerlo lasciare in panchina. Sicché il buon Alessandro Pistone fa le valigie e approda in Inghilterra, al Newcastle.

Il Pistone d’Oltremanica

A 22 anni è giovane e soprattutto è l’unico italiano in squadra. Non è facile integrarsi con il resto dei compagni, ci sono i problemi con la lingua e dopo una stagione mister Kenny Dalglish viene rimpiazzato da Ruud Gullit. L’olandese non esita a mettere fuori rosa Pistone e gente del calibro di Alan Shearer, poi ci sono gli infortuni a rendere ancora più complicato il quadro. Il difensore veste la maglia bianconera per tre stagioni (salvo una breve parentesi di prestito al Venezia). Gioca circa una cinquantina di gare e come “picco” di questa esperienza raggiunge nel 1998 la finale di FA CUP, poi persa, contro l’Arsenal. Nel 2000 Pistone si accasa all’Everton dove giocherà insieme a Paul Gascoigne e conoscerà come compagno di squadra un giovane Wayne Rooney. Nelle sette stagioni trascorse con i Toffees (costellate dai sempre troppi infortuni) colleziona più di cento presenze, poi arriva una sorta di sentenza finale. La rottura del legamento crociato, che lo costringe a stare fuori dal campo per addirittura due anni, al termine dei quali resta svincolato. Al suo posto viene chiamato Matteo Ferrari, Pistone disputa un’ultima stagione in Belgio con la maglia del Mons, prima di appendere definitivamente le scarpette al chiodo.

Il ritorno in Italia

Come molti ex giocatori Alessandro Pistone inizia la carriera da allenatore. La sua gavetta parte come vice agli Allievi Regionali dell’Aldini Bariviera, passa poi alle giovanili del Varese. Seguono le esperienze nei dilettanti con Oggiono e Vighignolo, per poi tornare nel vivaio dell’Aldini. Ma è la ristorazione il ramo in cui debutterà con convinzione. L’ex difensore è socio di Farinami, un ristorante di Milano dedicato alla piadina romagnola, macinando non più chilometri sulla fascia, ma i caffè per i clienti dietro al bancone.

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