Poche dure e semplici parole che avrebbero fatto desistere chiunque. Chiunque, ma non Hannah Hampton. Lāattuale portiera del Chelsea e della Nazionale inglese vincitrice dellāultimo Europeo rischiava davvero di dover rinunciare in tenera etĆ al suo sogno. Dopo una diagnosi medica a dir poco crudele quando aveva solo 3 anni: strabismo e incapacitĆ di distinguere la profonditĆ . Due aspetti che mal si coniugano con il ruolo di portiere.
Una storia che ricorda alla lontana quella di David Seaman. In un Paese come lāInghilterra che ha sempre faticato ad avere tra i pali un autentico campione. Ma che forse ora ha trovato la sua Campionessa.

āDissero ai miei genitori che non avrei mai potuto praticare sport perchĆ© non sarei stata in grado di percepire la palla che mi veniva incontro. Sarebbe stato pericolosoā. Hannah non molla. Si susseguono le operazioni chirurgiche per provare a correggere un handicap destinato a toglierle il sogno di giocare a pallone, ma niente sembra funzionare. Niente, a parte la sua perseveranza e determinazione a voler inseguire il suo scopo di vita.
Lei in campo scende lo stesso. Poco importa se il naso, a forza di pallonate in faccia, sanguina e se le dita si rompono nel tentativo di compiere persino le parate più elementari. à la sua capacità di adattamento ad avere la meglio: impara un nuovo modo di leggere la traiettoria della palla in modo da compensare i difetti di vista.
Una svolta nella sua vita arriva in Spagna: da bambina infatti dalla natƬa Birmingham si trasferisce a Villareal per esigenze lavorative dei genitori. Lāinfanzia nella cantĆ©ra del Sottomarino Giallo le fa capire tante cose, come spiegherĆ da grande: āAltro che agli occhi, io in Spagna pensavo alla loro filosofia di calcio: lƬ sono tutti ambidestri e ho cercato di imparare anche io. Non ho paura di usare i piedi o uscire dallāarea quando necessarioā. La visione iberica del calcio le dĆ una grossa mano.
Dopo cinque anni in Spagna ĆØ venuto il momento di tornare in Inghilterra, veste prima la maglia dello Stoke City, poi quella della sua cittĆ : dopo cinque anni al Birmingham viene finalmente il momento di spiccare il grande volo, perchĆ© i problemi alla vista, seppure ancora molto presenti, sono alle spalle. O meglio, non sono un problema perchĆ© Hannah ha imparato a sviluppare un modo personale per leggere la traiettoria del pallone. Che funziona dannatamente bene. Nel dicembre 2021 passa allāAston Villa e dopo due stagioni il salto ancora più grande: il Chelsea. Un sogno che diventa realtĆ per lei che al tempo ha appena 23 anni (ĆØ nata nel 2000).

Parallelamente Hannah diventa un pilastro delle Lionesses: dopo la trafila nelle giovanili dal 2021 ĆØ in prima squadra. Lāanno dopo (2022) vince il primo storico Europeo. Ma lāanno magico ĆØ il 2025: dopo aver vinto il treble domestico con le Blues (scudetto, FA Womenās Cup e Womenās League Cup) ecco di nuovo la magica estate con lāInghilterra che vince ancora lāEuropeo. Coi suoi guantoni protagonisti. Nei quarti di finale contro la Svezia, dove Hampton ĆØ decisiva sia nei tempi regolamentari che nella lotteria dei rigori. E il titolo di āPlayer of the Matchā si ripete nella finalissima contro la Spagna. Anche questa sfida viene decisa da dischetto con due sue paratone su Mariona e Bonmati: i calci di rigore sorridono alle Leonesse che alzano il secondo trofeo continentale nel giro di tre anni.

Il calcio femminile ĆØ fatto di tante prime volte: se il āTrofeo Jasinā, il Pallone dāoro dei portieri, viene istituito al maschile dal 2019, questāanno ĆØ stata la prima volta del corrispettivo femminile. Vinto ovviamente da Hannah. Che durante la cerimonia di premiazione a Parigi ha detto: āNon ĆØ solo un mio traguardo, ma una vittoria per tutto il portierato femminile, finalmente riconosciuto. Questo premio arriva grazie alle grandi portiere che ci hanno precedutoā.
PerchƩ nel calcio femminile gli occhi devono sempre essere ben puntati in avanti per costruire il futuro, ma al contempo bisogna sempre guardare e ringraziare il passato.
E non ĆØ una questione di strabismo.


