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Albert Kidd: santo o maledetto? Quando due gol decisero un campionato

"The Heartbreaker" e i due gol che fecero perdere il titolo agli Hearts nel 1986

6 ' di lettura

ā€œI met him in a crowded room, where people go to drink away their gloom. He sat me dawn and so began, the story of a charmless man…ā€
(ā€œCharmless manā€ – Blur)

Il personaggio che sto per raccontarvi, potrebbe tranquillamente corrispondere all’identikit dellā€™uomo ā€œsenza fascinoā€ che cantano i Blur… se non fosse che lā€™ha combinata grossa: entrando nella storia del calcio scozzese (e britannico ā€“ in generale). Con una doppietta, ha deciso il finale di unā€™intera stagione calcistica: quella della Scottish Premier Division del 1985/ā€™86. Il nostro ā€œeroe per casoā€ si chiama Albert Kidd. Ai piĆ¹ non dirĆ  nulla… ai tifosi jambos dice invece molto: in negativo. A loro: non nominatelo nemmeno! Chi invece lo ricorda con gioia sono gli hibs (lā€™altra metĆ  di Edimburgo ā€“ quella verde), gli hoops di Glasgow (che quel giorno lo hanno amato alla follia) e anche i deeĀ (suoi tifosi del tempo).

Fisiognomicamente gli avresti dato piĆ¹ dei suoi 25 anni: capelli abbastanza lunghi e folti, baffi in primo piano e qualche ruga dā€™espressione a solcargli giĆ  il viso. I lineamenti di uno che certo non faceva colpo sulle modelle, come probabilmente succedeva a molti suoi colleghi. Nasce a Dundee il 6 ottobre del 1961. Passa le giornate tra scuola, amici e passeggiate sulle rive del Tay. La cittĆ  ĆØ piccolina ed ĆØ molto differente dalle grandi Edimburgo e Glasgow, distanti circa unā€™ora e mezza. Ha il carattere di chi vive distaccato dal resto, nel proprio ambiente, tra le colline ed il fiume che sfocia nel Mare del Nord: gente semplice, felice con poco. Una pinta e i propri affetti. E chissĆ  se, qualche volta, da bambino, avrĆ  dovuto rincorrere il pallone giĆ¹ per una di quelle stradine che portano da Perth Road alla Riverside…

Scorcio di Dundee – foto di Ilaria Ciangola

Di carattere introverso: gli piace molto giocare a calcio. E a 16 anni esordisce col Brechin City, squadra del sobborgo poco distante. Lā€™anno dopo passa all’Arbroath, cittadina qualche km piĆ¹ in su. Fa lā€™attaccante: ma in due anni negli smokies (cosƬ soprannominati per via dellā€™abilitĆ  degli abitanti nell’affumicatura del pesce – specialitĆ  locale) segna 19 reti, scendendo in campo 95 volte. Va un po’ meglio nel biennio successivo al Motherwell: fa quasi metĆ  presenze (53), ma la butta dentro 18 volte. Nell’estate 1981 torna a casa: nella sua Dundee, sponda blu. Ci rimarrĆ  5 anni, collezionando 115 apparizioni e andando a segno, perĆ², solo 12 volte. Purtroppo non ingrana… sembra una promessa non mantenuta… e questo, di certo, incide negativamente sul suo morale. PerĆ² il destino decide di risarcirlo, in qualche modo. Anche se ĆØ altresƬ vero che la fortuna aiuta gli audaci: e certo, lui, non si ĆØ tirato indietro. Mai. Figurarsi in quell’occasione… anzi!

Interno stadio Dens Park – foto di Ilaria Ciangola

ƈ il 3 maggio 1986. Un sabato. Sono le ore 15 locali. ƈ l’ultima giornata. Il Dundee F.C. ha fatto una buona stagione e sta duellando con i Rangers di Glasgow per un posto in Coppa Uefa; a paritĆ  di punti, la differenza reti premierebbe i gers: ma fino al fischio finale, la speranza non ĆØ persa. L’impresa, in termini di ā€œscudettoā€, tenta invece di compierla il Celtic di Glasgow, quel giorno impegnato away sul campo del St. Mirren: il loro allenatore, David Hay, ci crede fermamente. Giocano infatti un’ottima partita: alla fine del primo tempo sono sullo 0-4 e ne fanno uno in piĆ¹ nella ripresa. Gli occhi sono comunque tutti puntati su Dens Park: avversario ĆØ l’Heart of Midlothian, arrivato lƬ in piena lotta per il quinto titolo della sua storia e con soli due punti di vantaggio proprio sul Celtic (che ĆØ a secco da quattro anni); non perde, inoltre, dalla quinta giornata: dal 28 settembre 1985! E quello che sta per succedere: ĆØ degno del miglior thriller…

Cā€™ĆØ tensione palpabile nell’aria, soprattutto fra i tifosi maroons. Qualcosa sta per accadere… La loro euforia ĆØ pronta ad esplodere, frenata solo dalla matematica… Lā€™avversario non ĆØ perĆ² di quelli facili: infatti, fin dall’avvio, gli home attaccano continuamente e respingono bene gli assalti nemici, lottando su ogni pallone. A fine primo tempo sono sullo 0-0 e da Love Street giungono notizie sconfortanti… eppure basterebbe un solo punto, anche un pareggio. Invece arriva il nostro charmless man: lā€™uomo che non ti aspetti, alla sua ultima volta in maglia blu. <<…allā€™ultimo pomeriggio dellā€™ultima giornata…>> come dirĆ  al 90Ā° il telecronista. Mi piace immaginare sia il fato a muovere i suoi piedi e lā€™orgoglio in petto a pompargli quella carica a mille nelle vene… Albert entra in pieno secondo tempo, al posto del nĀ°3, col suo 14 sulle spalle, e comincia a fare quello che vuole, in mezzo al campo. Intanto i giocatori in maglia grigio-granata sentono la stanchezza, gli sforzi non ripagati… faticano sempre di piĆ¹ e crollano definitivamente nel giro degli ultimi dieci minuti.

Il nostro ā€œeroeā€ (perchĆ© quello diventa per molti ā€“ in quel match) non ha nulla da perdere e non si fa trovare impreparato al suo appuntamento con la storia: a sette minuti dalla fine, durante la mischia in area avversaria seguita ad un calcio dā€™angolo, piazza la zampata vincente e fa esplodere non solo i suoi tifosi, ma anche la tifoseria ospite del St. Mirren! Ma non ĆØ finita… mentre gli Hearts tentano disperatamente gli ultimi assalti, Kidd sale ancora in cattedra: recupera una palla a centrocampo, si invola di nuovo sulla fascia destra, la passa ad un compagno (che gli fa da sponda) e la piazza in rete proprio in faccia al portiere che gli si stava parando davanti… ĆØ di nuovo gol: e che gol! Un sorriso enorme gli si stampa in volto: gli occhi brillano di gioia incontenibile.

Esplode lā€™isteria collettiva da piĆ¹ parti. A Paisley, nella parte ovest del Paese, gioiscono gli hoops, che tornano cosƬ campioni. A Dens park si vedono scene completamente opposte: gioiscono i tifosi di casa, che non credono ai loro occhi; mentre si concretizza lā€™incubo peggiore per i tifosi jambos che vedono sfumare i sogni di gloria e, in preda alla rabbia e alla frustrazione, invadono pure il campo di gioco. Da primi in classifica fino all’83Ā° minuto, arrivano secondi (a pari punti) per differenza reti… <<Hearts goes in misery!>> esclama il commentatore! Una sorta di ā€œmaracanazoā€ in salsa scozzese. Anche dalle parti di Leith si innamorano di lui: se la ridono alla grande perchĆ© i rivali cittadini hanno perso, miseramente, un titolo che sembrava vinto. ā€œSaint Albertā€ lo chiameranno successivamente: e ricordano tuttora il 3 maggio, di ogni anno, come l’ā€Albert Kidd Dayā€.

Uno che ha preso l’ultimo treno che il Dio del calcio gli aveva riservato: e ci ĆØ saltato su a piĆØ pari. Decidendo da solo un intero campionato. Quel giorno lā€™ha probabilmente ripagato dei sacrifici di una carriera: breve purtroppo e con un finale forse triste… giocherĆ  infatti (poco) lā€™anno successivo al Falkirk, senza distinguersi. E si trasferirĆ , subito dopo, in Australia: forse anche scioccato dalla rilevanza che ebbero quei due gol… in male: perchĆ© la metĆ  granata di Edimburgo non glieli perdonerĆ ; in bene: perchĆ© divenne amato da molti e riuscƬ ad entrare nella storia, lasciando un gran bel segno. Amato anche da quelli come me, ultimi romantici di un calcio che si vede sempre meno. Per questo ho voluto parlarvi di lui, un eroe per un giorno, normale, comune, senza grilli per la testa: che avrebbe sicuramente meritato di piĆ¹, ma che la sua soddisfazione poi se lā€™ĆØ presa. Quasi un anti-eroe: di quelli che non vincono mai, ma arrivano dritti al cuore. Lui che divenne in pochi minuti ā€œThe Heartbreakerā€: lā€™uomo che, di cuori, ne frantumĆ² migliaia in un giorno solo… innamorati non di una persona: bensƬ di una maglia (diversa dalla sua). Good luck Albert: la tua storia non verrĆ  dimenticata.

[Ringrazio ā€œStorie Fuorigiocoā€ per lā€™ispirazione e vi segnalo il breve filmato realizzato proprio su di lui, che potete trovare sul canale “Football mistery” di YouTube ]

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Ilaria Ciangola
Di Trento. O.S.S. in Pronto Soccorso. Tifosa e appassionata di calcio (italiano e internazionale), viaggi, Oasis e tutto ciĆ² che ĆØ oltremanica.

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