Proprio nell’estate del 1992 Batty viene selezionato da Braham Taylor per gli europei in Svezia, che si concludono con una disfatta per la nazionale inglese, sconfitta al primo turno. Nella stagione successiva il Leeds non riesce a ripetere l’impresa e riconfermarsi come formazione di vertice in Premier, scivolando addirittura al diciassettesimo posto. Per problemi economici Batty viene ceduto al Blackburn nel 1993 ma le sue fortune calcistiche lontano da casa saranno poche.
La stagione 1994-1995 è fortemente condizionata dalla rottura del piede, che gli consente di giocare appena cinque gare soltanto nelle ultime giornate. Il Blackburn intanto diventa campione d’Inghilterra e per la stessa vittoria chiede una medaglia da assegnare a Batty, che però ritiene di non aver dato il contribuito adatto alla causa e quindi di conseguenza rifiuta il riconoscimento del suo stesso club. Il Blackburn l’anno dopo prende parte anche alla Champions League e, nel corso di una gara proprio contro lo Spartak Mosca valida per la fase a gironi, Batty si rende protagonista di una rissa in campo con il suo compagno di squadra Le Saux.
Nel 1996 viene ceduto al Newcastle, con cui conquista due secondi posti e con cui riesce ad imporsi ancora come leader sotto la guida di Kevin Keegan. Nel 1998, il suo errore dagli undici metri nei quarti di finale contro l’Argentina rompe i sogni mondiali dell’Inghilterra, con cui giocherà fino al 1999 arrivando a raccogliere 42 presenze totali. Nello stesso anno della disfatta ai Mondiali francesi Batty torna a Leeds ma, ancora una volta, viene condizionato dagli infortuni, che lo portano ad appendere le scarpette al chiodo nel 2004, dopo aver giocato più di trecento sfide con la maglia della sua squadra, l’unica con cui sia davvero stato capace di esprimere tutte le proprie qualità.