Italians do it better. O almeno così affermava una giovane Madonna nel video di “Papa don’t preach” del 1987 parafrasando un modo di dire che oltremanica ha fatto la storia dei luoghi comuni. Eppure, sotto sotto, qualcosa di vero c’è: dalla cucina alla moda, dall’artigianato all’opera lirica, da sempre il popolo italiano è oggetto di studio dalle parti di Londra.

Dal Lungobisenzio con ardore.
Siamo nell’estate del 2009, il Manchester United ha appena abdicato in favore del Barcellona di Pep Guardiola e l’Inter si prepara a vivere una delle annate più belle di sempre. Qualche chilometro più a sud, un talentuoso ventiseienne è pronto a spiccare il volo dopo le venti reti che solo valse la promozione al Livorno di Leonardo Acori prima e di Gennarino Ruotolo poi: il pareggio a reti bianche contro il Cagliari del 23 agosto anticipa di poche ore il trasferimento al West Ham di Upson, Parker, Cole, McCarthy e di un altro italiano illustre, l’ex Napoli, Parma e Chelsea Gianfranco Zola che definirà il nuovo acquisto “un misto tra me e Paolo Di Canio”. Dopo una lunga gavetta con Prato, Fucecchio, Florentia Viola, Albinoleffe e Livorno, in Inghilterra Alessandro Diamanti diventa ufficialmente “Alino”.

Shine on your crazy diamonds.
Con la maglia numero trentadue sulle spalle, quella che fu già di Carlitos Tévez, l’8 settembre si presenta con una doppietta al pubblico di Upton Park nel match tra le riserve degli Hammers e l’Under 21 del Birmingham; quattro giorni più tardi fa il suo debutto in Premier League contro il Wigan, mentre il 19 settembre realizza su rigore la rete del momentaneo pareggio tra il West Ham e il Liverpool di Rafa Benítez. Il pratese si ripete il 25 ottobre servendo un gol e un assist nel 2-2 interno con l’Arsenal, a dicembre arrivano altre tre reti in serie contro Bolton, Chelsea e Portsmouth e il 10 febbraio sblocca il punteggio in West Ham-Birmingham con una pennellata su punizione.

A fine stagione saranno ventinove i caps di Diamanti tra campionato, FA Cup e Coppa di Lega per un totale di otto reti e sei assist, abbastanza per guadagnarsi la piazza d’onore dietro a Scott Parker nel concorso “Hammer of the Year”. La parentesi in Terra d’Albione si concluderà il 24 agosto, seguirà una fugace apparizione con il Watford nel 2015.


